martedì 20 agosto 2013

Formato Digitale, Formato Fisico, Senza Formato



E disse l'artista: "Ho fatto diverse canzoni, ho realizzato ormai un album in studio, sono pronto per pubblicarlo... Ci provo!". E siccome siamo nel 2013 all'artista gli arriva come una mannaia in testa questo dubbio: "Sì, ma in che formato lo presento al pubblico? In digitale usando il classico mp3? In forma fisica tipo CD? In veste antica tipo vinile? Magari per essere originale lo pubblico solo in musicassetta!!!". 
...E così l'artista si scervella sul modo più figo per autoprodursi e investire sul lancio del suo sudatissimo album... 

Oggi chi scrive e produce le sue canzoni da solo almeno una vlota nella sua carriera "indie" ha dovuto combattere contro il drago del "digital streaming", spesso uscendone sconfitti e moribondi sotto allo schiacciante peso delle major a cui appartiene certamente anche l'industria musicale digitale.

Quanti social networks musicali ci sono e quanti ne nascono in brevissimo tempo? L'artista si iscrive a tutti i social possibili e carica mezza discografia online...
Sempre per mezzo di internet è possibile con un semplice click oridnare uno stock di 50, 100, 200 CD stampati del tuo magnifico album con jewel case sperando di venderli alla fine del tuo concerto...
L'artista può fare di tutto: può autoprodursi e autopubblicizzarsi esattamente come i suoi beniamini i quali però sono gli unici assieme alle major a guadagnarci per benino...

Conclusione: con la musica l'indie non guadagna.

Lo sforzo di far bene ogni cosa (dall'arrangiamento alla linea vocale, dalla metrica agli stacchi giusti, dall'impianto fonico al missaggio finale, dal supporto di amici reali alla pagina facebook, dalla promozione offline con i live alla promozione online per la nicchia musicale) sembra solo il pesantissimo lavoro di un manager riconosciuto solo nel 10% dei casi (se va bene) o spesso non riconosciuto affatto dalle orde affamate del "Sauron musicale": le folle futuristiche dei fans ormai sono rapide nell'ascolto, velocissime nel cambiare genere o gruppo e vere saette nel prediligere chi viene centuplicato dalle frequenze di ogni radio...

L'artista insegue un mondo che corre a velocità-luce...

Io stesso ho sempre usato i rigorosi formati inventati dal web (i video, gli mp3, i free download, lo streaming gratuito dei brani, il sito personale, i social, i vecchi e cari banner degli albori, i servizi di stampa CD, le molteplici piattaforme online che offrono la mitica "visibilità") ma spesso mi è venuta solo la voglia di tornare indietro nei tempi in cui registravo cassette e basta, oppure nei giorni dell'enorme aspetto del vinile tra le mani e il giradischi pronto a consumarlo...
Sì, ho iniziato così ad amare la musica. E molti come me sono nati con il giradischi...

E così.l'artista diventa nostalgico cronico e vorrebbe essere nato trent'anni prima...

Non scrivo questo post per avvilire ulteriormente i cantanti o le band emergenti, ma per esprimere un pensiero liberatorio in mezzo a tante angherie del mercato musicale: io penso che in mezzo a tutti questi formati in cui si devono incasellare le facce e le sonorità degli artisti sia molto meglio scegliere di "estrapolarsi dal consueto" vivendo senza alcun formato. Se ci pensi bene ogni creazione istintiva e selvaggia trova la sua grandissima restrizione in tutte le logiche del mercato mediatico, sia esso televisivo o progettato sul web. Fra l'altro vorremmo sempre il massimo dell'ascoltabilità da un singolo mp3 quando poi sappiamo bene che è un formato audio insufficiente per potenziare le nostre creazioni geniali dentro le orecchie di chi ascolta...

C'è pur da dire che l'artista ama presentare i suoi pezzi e ha visto che il web rende tutto più veloce, senza stare a mandare mille demo a mille produttori...

Se stiamo a contare i frutti della velocità sono ovviamente sempre pochi per i perfetti sconosciuti e per questo motivo che una buona fetta di essi rinuncia alla fama, non scrive più un cavolo e manda affanc... tutti i sogni da rockstar. Sbagliato. La passione nel sangue per la musica che abbiamo come innato talento non dovrebbe mai morire di fronte a questa schiacciante massa di arrivisti e di palloni gonfiati che ti urlano "Non c'è posto per te". Credo che l'amore messo in una singola canzone costata tanto sacrificio non debba mai specchiarsi nell'immediato e spietato mondo del successo, perchè anche centinaia di artisti oggi famosi hanno passato una gavetta da sconosciuti lunga decenni...

E se proprio la fama non vuole arrivare, resta all'artista solo la "fame"!

Sì, resta anche nel senso che non mangerà mai solo con la musica, ma anche "fame" intesa come incontenibile voglia di fare musica e basta, scrivere poesie e basta, suonare come pazzi e basta e quindi al diavolo gli stereotipi perchè comunque dentro mi pulsa la pura passione...

Io oggi voglio pensare a comporre e me ne sbatto dei condizionamenti pubblicitari. Sì, pubblico la mia roba perfino in questo labirinto di formati ma alla fine ciò che mi rende orgoglioso è aver partorito il mio ponte infinito dove passano le emozioni... 

L'artista è un vero Artista se pensa "Senza Formato".