martedì 30 aprile 2013

Il Rock Poetico




Yeah!
E dopo aver scritto il mio posticino (cioè posticino=piccolo post) sull' Alternative Rock e l'andamento verso l'acustico, ti propino oggi la materia che mi appassiona di più: il Rock Poetico.

Come mai ho messo la statua di una donna seduta come immagine per rappresentare il Rock Poetico? Te lo spiego: il rock'n'roll è come una bella donnetta tutte-tette e belle cosce calde che ti aspetta per farsi ingroppare. Ti eccita il pensiero? Certo! Ecco, allo stesso modo fa il rock con te: ti corteggia, ti butta davanti i suoi riff, ti scaglia i suoi assoli di batteria,ti pompa con il basso e ti fa maturare con l'ascolto attento dei testi...

Se quella canzone rock che stai ascoltando ti sta dando mille emozioni insieme e passione allo stato puro, allora hai raggiunto l'orgasmo della poesia rock.

Faccio il punto della situazione: oggi trovi mille links,mille notizie e mille gruppi (italiani e stranieri) che si professano "poeti del rock". Alcuni sono poeti per davvero (perchè senti le mille emozioni) ed altri usano questo nome ma in realtà non sanno neanche cosa vuol dire "poesia".

Sì, ragazzi: è normale che se io guardo un video su youtube che dice "poeta rock" o "rockpoesia" o "poetic rock" e invece mi accorgo che è solo un'altra canzone pop mi viene un po' di amarezza, perchè mi chiedo che senso ha (come in mille altri generi musicali) professarsi poeta a sfondo rock quando poi sei sempre il solito grandissimo talento pop ad X-Factor!

Ascolta l'unione di queste due parole fantastiche.... Rock....... Poetico......
Ti viene un'idea di cosa sia? Inizi a pensare a Jim Morrison? Fai bene. E' già un ottimo inizio.
I Doors e molti altri gruppi prima e dopo nel sognante decennio 60-70 hanno creato la formula e inciso dischi con parti piene di poesia (cantata o parlata) su un sottofondo alquanto volutamente più "moderno" con le elettriche, gli hammond o le percussioni tipiche del blues/rock'n'roll.

E' accaduto che in quegli anni America e Inghilterra conobbero la poesia "messa dentro" alla musica rock e presto essa diventò l'unico cavallo di batttaglia per quella generazione pacifista contro ogni sistema precostituito. Roba passata.... Ma quella roba ha lasciato evidenti strascichi musicali che a loro volta si sono evoluti di pari passo con i gusti musicali a seguire.

Oggi puoi vedere a tratti barlumi di poesia anche in una semplice canzone stracommerciale (perchè no?) ma l'autentico cuore del poeta maledetto che cerca la manifestazione esplicita della sua piena arte lo trovi in ogni caso nelle calde camere del puro rock.

Uscendo per un attimo dagli obsoleti parametri commerciali delle major discografiche, ho sentito in giro molta poesia nel rock emergente, quel rock indipendente che pervade il mondo intero e non solo l'America. Una poesia che prende la forma del rock, il rock che viceversa prende la forma delle poesia... La migliore esternazione di questi concetti musicali la trovi solo nei gruppi che suonano per l'amore alla musica e per niente altro. E ovviamente questi gruppi spesso sono semisconosciuti.

Il Rock Poetico non imita gli stereotipi della solita combinazione strofa-ritornello-strofa-ritornello-assolo-ritornello, una chiave tipica del commercial rock o comunque della musica offerta dalle grandi radio: no, questo tipo di rock non vuole avere la valenza di una canzone in vetta alle classifiche, piuttosto vuole lanciare un messaggio indecifrabile, enigmatico, con mille sfumature improvvisate, abbandonato quindi alla creazione libera, all'inventiva dell'incoscio, alla celebrazione del "flusso di coscienza". Una canzone di rock poetico potrebbe contenere solo mezza frase cantata con venti lunghi minuti strumentali, oppure potrebbe essere suddivisa in più parti mantenendo di fondo il "concept" delle varie tematiche oppure ancora potrebbe non essere niente di sinfonico e soltanto mezzo minuto di urli e distorsioni.

Beh, descritto così è proprio un bel rock anarchico, spesso contestato dai virtuosi del conservatorio o dai velocissimi mitologici chitarristi dediti solo alla tecnica... Io direi che anche la tecnica è arte ma qui siamo su un piano diverso dove i gusti musicali diventano necessariamente anche uno sforzo intellettivo: ti sforzi infatti di entrare nel piacere di ascoltare bene le parole della canzone oltre alle varie progressioni sonore che accompagnano costantemente il flusso poetico. Lo sforzo è semplicemente quello di lasciare da parte gli standard contemporanei e fissarsi unicamente su testi e musica, come per ingrandire un tuo ricordo o come per seguire passo passo un breve "film" di emozioni scaturite da quel brano poetico.

Spesso anch'io mi ritrovo con il foglio di carta in mano e, nello stendere il testo di un nuovo pezzo, mi chiedo: "Ma che sensazione vorrei dare a chi ascolta questa cosa?". 
E' chiaro che un singolo pezzo ascoltato da più persone crea commenti e impressioni diverse, ma a me basta anche il semplice commento: "E' strano...".

Il bello della poesia nel rock sta proprio nel fatto che ogni cosa è strana, la musica viaggia incontenibile in un mare di idee e sensazioni che per altro rispecchiano lo stato d'animo di molta gente che hai sentito parlare o che hai conosciuto faccia a faccia; quelli che scrivono i veri testi poetici nel rock sono quasi sempre degli "interpreti" geniali del disgusto e dello schifo in varie epoche al modo dei pittori che ridisegnano le impressioni della realtà secondo il loro estro "sensitivo". 

Se prendi come esempio un gruppo qualsiasi che si rinchiude in sala prove e si mette ad improvvisare senza nessuna partitura imparata in precedenza, noti come spesso escono capolavori eccelsi ai quali non serve che ritoccare qualche piccola parte e poi magari risuonarli altre volte per ricordare la base ritmica o gli stacchi fondamentali della traccia.

Mi sono accorto solo ultimamente di quanti gruppi (davvero tanti) hanno iniziato ad adottare l'improvvisazione per creare i loro album alternativi, differenti, poetici.
Da parte mia vorrei davvero contribuire alla diffusione di contenuti validi inerenti al Rock Poetico, sempre se di "contenuti" si può parlare: troppe volte non bastano solo un mp3 audio o un articolo sul web per arrivare ad abbracciare la poesia rock contemporanea nella sua interezza. Al momento mi accontento di una piccola pagina su Facebook creata dal sottoscritto e intitolata proprio "Rock Poetico" nella quale, se vuoi, sarei felice se partecipassi anche tu, ma non ti sto chiedendo solo il MiPiace. Sarebbe molto più creativo se interagissi nella pagina con i tuoi link o i tuoi commenti, aggiungendo bellezza condivisa alla musica rock.

Qui sotto c'è il link alla pagina Rock Poetico. Grazie!

P.S.: Se ti interessa il panorama dei gruppi rock emergenti italiani dai un'occhiata qui:

















mercoledì 24 aprile 2013

L' Alternative Rock




Beh oddio... Parlare dell'Alternative Rock proprio adesso che forse sono già stati scritti duemila posts, libri e recensioni dal secolo scorso ad oggi ti può sembrare molto ripetitivo e noioso da morire...
Però.... Vorrei solo porre l'attenzione su un solo punto riguardo questo genere di rock del quale si può parlare in tanti (troppi?) modi diversi: il punto in questione è            l' "andamento" verso l'acustico.

Sì, ti piace il suono di questa parola (alternativo) e quindi cerchi di esserlo davvero se oggi fai musica e non conta se da dilettante o da professionista. Certo, ami essere speciale, ci devi riuscire e devi essere diverso da tutti gli altri musicisti e allora subentra nel tuo cranio il "must" di dover scrivere/comporre una canzone veramente alternativa.

Oggigiorno molti gruppi hanno deposto le chitarre elettriche e i synth in cantina perchè si sono inoltrati sempre di più nell' Acoustic Rock, dimostrando al loro pubblico che si può conservare appieno la filosofia originale del rock senza a tutti costi dover usare distorsioni, pedaliere o intere batterie (infatti spesso un bongo, un cembalo o le maracas sostituiscono le classiche percussioni rock).

Questo andamento verso l'acustico ha preso man mano sempre più piede tra i gruppi musicali dell'attuale scena del rock indipendente italiano (e straniero) e credo anche di capirne anche il motivo: gli anni a cavallo tra il novanta e il duemila hanno conosciuto ormai tutto l'universo possibile di suoni, effetti e distorsioni varie delle chitarrone elettriche attaccate ad un amp. L'evoluzione naturale del rock è arrivata ad un punto tale che si stava "rigenerando" ciclicamente con il risultato di dare ai fans dei pezzi che ricordavano cose già sentite e risentite...

E poi, se guardi oggi tanti video su youtube oppure ascolti tante canzoni sulle Fan Page dei gruppi musicali, ti accorgi palesemente di un cambiamento graduale di rotta: si tratta o di canzoni rock/metal in stile elettrico rivisitate in acustico o di nuove canzoni inedite dove predominano gli strumenti "casarecci" come la dodici corde, il bongo, il flauto, il contrabbasso o il violino (ecco perchè come immagine di questo post ho messo un violinista sul palco).

L'idea dell'alternativo inteso come semplicemente e puramente acustico nacque con i vari unplugged di gruppi famosi che sono passati con disinvoltura dal grunge (vedi: Nirvana) o dal rock metal (vedi: Alice In Chains) al più intimistico e vitale suono "senza jack".

Dall'unplugged, considerato ormai da molti una tappa quasi obbligatoria per i gruppi rock, è sbocciato come una farfalla il gusto genuino di questo andamento acustico nel focolaio di nuovi gruppi emergenti che suonano soltanto acustico, cioè come per dire: "va bene il rock, il grunge e il progressive ma non dateci elettriche". Ho notato infine che il tutto acustico nell'universo rock (che era per natura elettrico) ha avuto un impatto positivissimo tra i fans, i quali si sono goduti e si godono anche adesso straordinarie musiche al naturale suonate sul rame o sul nylon delle chitarre acustiche/classiche e abbellite con altri strumenti "da camera".

Del fatto di dedicarsi all'acustico ci avevo pensato anch'io in quanto compositore: sì fino ad oggi ho autoprodotto tantissimi album di rock per la maggior parte in versione elettrica ma non ho di certo ignorato la scena musicale indipendente attorno a me: molti gruppi che ho ascoltato in questi ultimi anni stavano andando verso altre direzioni, differenti dal classic rock. Alcuni artisti hanno ritrovato la psichedelia o il progressive anni 70 ma ciò che più interessava era proprio l'abbandono di quei generi già strasuonati per forgiare una musica nuova del tipo acoustic/alternative.

Quindi,come dicevo, avendo io stesso analizzato la scena musicale attuale, mi ero riproposto di seguire la scia e di ritornare anch'io unplugged come tanti tanti anni fa, quando iniziai a suonare la chitarra acustica registrando tutto solo voce/chitarra. Ma questo è un mio esperimento ancora incompiuto, a parte qualche pezzettino acustico live che ho messo su youtube.

Cosa dire allora dell'Alternative Rock contemporaneo? E' tutto solo e soltanto acustico? L'acustica ha forse completamente sostituito la musica di tipo alternativo fatta con i synth o mischiata con altri generi o magari fusa con semi-covers personalizzate?

E' chiaramente complicato ridefinire e capire fino in fondo l'Alternative. Forse perchè significa troppe cose insieme e anche perchè sovente ascoltiamo tanti "papponi" di suoni ideati solo per essere presentati alternativi a tutto il resto.

Sti cazzi...

Intanto, in attesa di un tuo commentino sull'argomento, ti lascio a questo video lasciando finalmente spazio al suono e mettendo da parte le opinioni.

giovedì 18 aprile 2013

Verso La Distrazione...

IL MIO NUOVO ALBUM
RACCONTATO IN BREVE PER INAUGURARE QUESTO NUOVO BLOG.
"VERSO LA DISTRAZIONE" (Claudio Papitto - 2013)
12 CANZONI NELLO SPIRITO DELL' ALTERNATIVE ROCK 
INDIPENDENTE












Ciao. Grazie se mi stai leggendo! Inauguro questo mio nuovo blog presentando la mia musica, in particolare il mio ultimo album "Verso La Distrazione", il cinquantasettesimo fra tutti gli albums che ho realizzato.
In quest'ultimo anno mi sono dedicato maggiormente ad un genere musicale stile 70's mescolato con un sano hard rock dal tocco più moderno (a volte potresti sentire una batteria sintetizzata o tastiere elaborate con il PC), inserendo come elemento chiave l'anarchico "girovagare" dei testi sempre senza un fisso ritornello.

A parte il fatto che, vocalmente, l'album è al 50% improvvisato e quindi senza lyrics ufficiali, la parte strumentale è invece studiata a perfezione dagli amici che mi hanno aiutato ad arrangiare l'intero progetto: Pietro Vicenti (chitarre, basso), Simone Miani (basso, synth, tastiere, loops, effects) e Michele Santolivo (batteria, percussioni, fiati) sono i nomi dei bravissimi musicisti "indie" che si sono prodigati nella composizione e la struttura di tutti e 12 i pezzi.

Nell'album si alternano canzoni di progressive rock con pezzi più meditativi fatti con sole chitarre acustiche o al limite con il pianoforte; due di queste track più lente ("Dolce Precipizio" e "Soffice Identità") sono completamente strumentali.

Il tutto inizia con "A - Verso La Distrazione" (una sorta di trilogia che continua con "B - Imbuto di Distrazione" e "C - Le Ciglia Della Distrazione"), un inno alla ricerca distratta di vie di fuga, un intro provocante dedicata a chi di solito nella vita è preciso come un orologio ma in realtà si consuma dall'interno e vorrebbe essere altrove.

Le successive due lunghe canzoni di questa trilogia riprendono sempre il tema della distrazione, limbo in cui sono presenti ricordi passati e incoscienza premeditata di dimenticarli in blocco.
Non mancano (nella chiusura della trilogia) parti autobiografiche della mia vita seminate qua e là nella struttura poetica della folle linea vocale.

Molto romantiche sono "Gloriosi Tulipani" e "Mi Guardi", dedicati alla mia donna sia come mia compagna  che come madre di nostra figlia (a quest'ultima una dedica esclusiva: "Arianna E' Una Stella"), e di contro ascolterai pezzi incazzati e pieni di delusione in "Pensiero Bruciato" e "Stessi Attori Ma Spiriti Diversi": la prima è dedicata alla favoletta dell'amore eterno e la seconda riguarda la triste storia di un mio vecchio amico d'adolescenza costretto alla sedia a rotelle.

Ho fatto questo album con il proposito di lasciare un lungo velo enigmatico sul senso recondito delle singole canzoni in modo che, ascoltandole una per una, possano nel loro sottile intreccio formare un puzzle di sentimenti, ricordi, frammenti poetici e flussi altalenante di follia.

Il fattore che rende "Verso La Distrazione" un album di alternative rock italiano è sicuramente la varietà di suoni utilizzati nelle varie tracks che risultano sempre troppo diverse l'una dall'altra pur formando nel loro insieme un libero progetto poetico di rock ed emozioni.

Per presentare il suddetto progetto poetico nel migliore dei modi ti propongo subito l'ascolto della track che apre le danze: "A - Verso La Distrazione", disponibile in streaming gratuito da qui: http://www.reverbnation.com/claudiopapitto/song/17005344-a-verso-la-distrazione

... Sì, poi ovviamente regalerò qualche copia fisica del CD agli amici più stretti!